La banca ti avvisa che il tuo conto non è più disponibile, bloccato. All’improvviso ti ritrovi senza un soldo, e il mondo ti crolla addosso.
Il messaggio più terribile che si possa ricevere e purtroppo è possibile. Si tratta del pignoramento del conto corrente a causa di una morosità. In questo caso parliamo di bollette non pagate.
Il più terribile dei messaggi: la banca che a malincuore ti avvisa di essere stata costretta a bloccarti il conto: non puoi più disporre nemmeno di un centesimo e tutto perché è scattato un pignoramento per morosità. Il motivo è disarmante e presto capiremo il perché. L’oggetto del contendere è stata una bolletta non pagata da un anziano già in difficoltà economica.
Una storia triste, e a posteriori possiamo dire anche di ingiustizia. A pagare è stata una persona di per sè già fragile, quindi oltre il danno, la beffa. A volte basta una bolletta non pagata per entrare in un tunnel buio, e del resto la legge lo prevede. È successo più di una volta e potrebbe succedere ancora, specialmente se oltre a vivere una situazione di disagio economico, un anziano debba vivere una vita di solitudine. Bastava poco per salvarsi.
Una storia di solitudine, dicevamo. Ma a volte basta un angelo in terra per risolvere tutto: l’epilogo che non ti aspetti.
Esistono dei limiti precisi oltre i quali il pignoramento non può essere effettuato. Il legislatore ha introdotto la soglia minima di euro 1.000,00 anche nel caso in cui il doppio dell’assegno sociale risultasse inferiore, nel 2025 la cifra si è alzata a euro 1.077,38. Quello che è successo a un pensionato, ha dell’incredibille. Il suo unico sostegno è una pensione minima con un’indennità di accompagnamento. Aveva un insoluto di 2.500 euro per le bollette dell’acqua. La società fornitrice non si è fatta nessuno scrupoli e ha deciso di colpire il conto corrente dell’anziano. L’uomo una mattina si è svegliato con un messaggio che gli comunicava che il suo conto corrente era stato pignorato per intero: 10 mila euro, i risparmi di una vita di sacrifici.
Ma la società idrica non aveva fatto i conti con un abile avvocato al quale si è rivolto il pensionato. Il professionista ha intentato una causa civile contro la società avvalendosi della legge che spiega come le categorie alle quali appartiene il pensionato, rientrano tra quelle con beni impignorabili. Per fortuna c’è stato il lieto fine e il pensionato ha ottenuto i suoi soldi sul conto corrente ma se non ci fosse stato l’avvocato, prima, e un giudice poi, sarebbe rimasto senza più un soldo. Il giudice dell’Esecuzione, ha accolto la domanda del legale, dichiarando inefficace il pignoramento e ordinando alla banca di mettere immediatamente a disposizione del pensionato le somme pignorate.
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