Se anche tu sei ancora convinto che la pipì serva sul ‘morso’ di medusa ti sbagli, anzi è pericoloso! Ecco cosa fare e non fare per non peggiorare la situazione.
Pipì sul segno, pietre bollenti e persino un pomodoro strofinato: ma quante ne abbiamo sentite di assurdità per curare il morso di medusa? Più che morso si tratta semplicemente di sventura perché sono in realtà i tentacoli a ‘bruciare‘ la pelle dell’uomo, rilasciando i cnidocisti, ovvero dei filamenti in grado di permeare il derma e rilasciare tossine urticanti. Sicuramente è capitato almeno una volta nella vita a tutti compreso il sottoscritto, ma è importante capire cosa fare negli istanti successivi per non peggiorare la situazione.

Partendo dal presupposto che difficilmente entrare in contatto con una medusa possa risultare pericoloso per l’uomo, bisogna imparare a gestire a dovere la situazione per non incorrere in problematiche ulteriori. Se pensi che fare la pipì sul segno sia la soluzione, non solo ti sbagli ma potresti fare ancora peggio!
Cosa fare e non fare nel caso di ‘morso’ di medusa: una guida pratica
Come ti dicevo, la medusa non punge o morde nel senso tradizionale del termine(come magari può accadere con api e vespe), ma è l’entrata in contatto tra tentacoli e pelle a farci ‘trasalire‘: difatti questi sono composti dai cnidocisti, dei filamenti sottili in grado di penetrare la pelle umana e rilasciare tossine che poi generano bruciore e gonfiore. Le specie che solitamente tendiamo a incontrare a riva o a pochi metri da essa non sono preoccupanti per l’uomo, anche se ne esistono altre decisamente più pericolose.
Ti sarà sicuramente capitato sentire qualcuno affermare di fare la pipì sulla zona interessata perché contenendo ammoniaca permetta di lenire subito il segno e il dolore, qualcun altro forse ti avrà addirittura detto di poggiarci sopra pietre esposte al sole e quindi molto calde o addirittura di strofinarci sopra la sabbia, ma questi sono errori da evitare perché possono solo peggiorare la situazione.

Prima di tutto occorre mantenere la calma, anche se sappiamo bene che la sensazione non sia delle migliori: la prima cosa da fare è osservare la zona colpita perché potrebbero essere rimasti al di sopra frammenti di tentacoli in grado di permeare ancora il derma. Rimuoviamoli delicatamente e sciacquiamo subito la zona con acqua di mare per rimuovere residui rimasti.
Non bisogna poi esporre la zona al sole diretto poiché sensibile ai raggi, ecco perché ti raccomando di coprirla con una buona crema solare cosicché sia ben protetta. Nelle ore successive potresti avvertire maggiore sensibilità e prurito, può tornare utile un’eventuale pomata anti prurito, ma evita di applicare farmaci se non consigliati dal tuo medico di base. Il segno tende ad attenuarsi già il giorno successivo, sparendo quasi del tutto dopo qualche altro giorno.